giovedì 12 luglio 2018

Anime alla deriva, da leggere assolutamente

Se non avete messo nella lista dei libri da leggere almeno una volta nella vita, "Anime alla deriva"di Mason, lo dovete fare assolutamente, ora , subito.
E' un bellissimo libro, coinvolgente, che scava dentro le emozioni fino a renderle quasi palpabili.
E' ambientato nel 1994 a Londra, ma per il ceto sociale dei protagonisti, appartenenti all'alta società  inglese, sembra di essere agli inizi del '900.

Il libro si apre con la confessione di James. Ha ucciso sua moglie Sarah e finalmente si sente libero. Da cosa e perchè ce lo spiega nei capitoli successivi, raccontandoci il sua amore per Ella, la cugina di Sarah, e l'amicizia di Erick e gli errori che ha commesso e che l'hanno portato alla deriva.
Anime alla deriva è un libro sulle decisioni sbagliate, sugli attimi non afferrati, le occasioni non colte e sul dolore che queste generano. L'amarezza e il rimpianto di James sono le vere protagoniste della storia. In effetti, leggendolo e immedesimandosi nel protagonista, capita di riflettere su se stessi e sulla propria vita, forse mi ha toccato profondamente perchè io qualche rimpianto ce l'ho!
E' per questo che è un ottimo libro, perchè ti fa pensare e scavare dentro sè. E' il compito della letteratura e degli scrittori e Mason lo fa alla perfezione.

Ad onor del vero, ci sono delle parti troppo descrittive che andrebbero tagliate, ma si sa, io non sopporto le lungaggini e il libro scorre via leggero. Il romanzo  in realtà è quasi un giallo,ci sono 3 omicidi infatti, e Mason mette insieme, i pezzi dell'intrigo, che lo porteranno a chiarire le motivazioni dell' omicidio di Sara,con maestria veramente lodevole per la sua età.
 Mason ripercorre i gesti dei suoi personaggi in modo lucido, preciso, quasi maniacale, sembra di vederli James e il suo rimpianto, infatti mi chiedo perchè ancora non c'abbiano fatto un film, visto che Hollywood è sempre a corto d'idee( potrebbero anche averlo fatto e io non l'ho visto..)

Per lo stile si rifà ai classici, si sente quasi un eco della Crhistie, soprattutto per la costruzione della trama  e certe trovate ricordano Delitto sotto il sole, ma lo perdoniamo, il ragazzo è giovane infondo!

giovedì 8 marzo 2018

 Eccomi di nuovo qua a scrivere, è passato più di un anno dal mio ultimo post e sono cambiate molte cose.  Sono diventata mamma nuovamente, ho rischiato di morire e ho perso il lavoro, ma non in questo ordine. Non lavorare più adesso mi fa paura e alimenta le mie angosce. Non posso fare a meno di vedermi disoccupata a vita perchè non ho saputo o non ho potuto fare chissà cosa. Il fatto è che ho avuto la sindrome di Hellp, una malattia rara che colpisce le donne in gravidanza ma si manifesta al momento del parto o immediatamente dopo. Io ho avuto emorragie su emorragie, e sono stata una settimana in rianimazione, con le mie bimbe e la mia vita fuori ad aspettarmi. 
Ora son qui che tento di capire cosa fare di me e dei miei sogni. Ho una professionalità, un Knowhow piuttosto spiccato e profondo per i libri, nella valutazione di un testo sono molto brava e riesco a migliorare i lavori di autori di talento ma inesperti con una certa facilità.
 Il guaio è che sono in Italia e la maggioranza delle persone non legge e se ne frega dei libri e di chi li scrive, figurati di chi li corregge!. Quindi, che fare? rimettersi a studiare? Seguire qualche corso di aggiornamento? Sì ma quali, in quale campo?  E' questo che mi assilla la mia totale confusione, da dove ricominciare? In effetti sono proprio il prototipo della donna in crisi, 40enne, sposata, 2 figlie , laureata e disoccupata. Sono rimasta fregata dalla crisi. Ma cosa avrei dovuto fare? rimanere in una casa editrice a lavorare gratis? Non chiudere la mia libreria? Non dovevo cercare la seconda figlia? accettare lavori per cui non si è portati come la commessa o la badante, pur di far qualcosa? Credo solo che sia terribilmente ingiusto non avere una seconda chance. Non avere prospettiva, uno sguardo oltre il tunnel.
E' interessante notare come in questa campagna elettorale nessuno abbia parlato della tragedia che si sta abbattendo sull'Italia, quella della chiusura di tante libreria e della conseguente scarsità di luoghi dove si diffonde la cultura. Non interessa a nessuno che la figura del libraio professionista sia sempre più in estinzione. Eppure, i libraio ha un ruolo importante in una comunità, è colui il quale, suggerendo una semplice lettura, può aiutare a trovare una direzione, a dare il nome alle cose, a indirizzare il senso comune.
E' urgente trovare una soluzione. E' tanto difficile fare una legge a tutela delle librerie? Tipo che i libri possano essere venduti solo ed esclusivamente in libreria e non nei supermercati, nei giornali, alla posta ecc e che amazon e compagnia bella nn possano fare lo sconto? Utopia pura. Però, vi avverto, la nostra società sarà più ignorante, più povera e molto meno solidale. 
Questa è solo la mia opinione e naturalmente ci sarà chi non la condivide.
Nel frattempo, chi può continui a leggere. Sempre e ovunque.

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